Le videotrappole, note anche come camera trap o mini videocamere da esterno, sono dispositivi pensati per registrare immagini o video quando rilevano movimento o calore.
Nascono come strumenti per osservare gli animali selvatici senza disturbarli, ma oggi il termine viene usato anche per indicare piccole videocamere di sorveglianza, spesso discrete o mimetizzate, utilizzate per proteggere abitazioni, terreni, magazzini o altre proprietà. Si tratta quindi di apparecchi versatili, impiegabili sia in ambito naturalistico sia in contesti domestici o privati.
Le videotrappole risultano utili in molte situazioni. In ambito di sicurezza, possono scoraggiare furti e intrusioni, documentare eventuali danni e fornire materiale utile alle autorità. In aree esterne poco illuminate o isolate permettono di monitorare ciò che accade anche quando non si è presenti.
Nel mondo della ricerca naturalistica e dell’osservazione ambientale sono preziose per studiare il comportamento degli animali, rilevare il passaggio di specie rare e raccogliere informazioni senza alterare l’ambiente. Il loro vantaggio principale sta nel fatto che lavorano in autonomia, attivandosi solo quando necessario, e spesso offrono una buona qualità di immagine anche di notte.
Naturalmente, l’uso delle videotrappole deve essere responsabile e conforme alle norme vigenti. Le riprese che permettono di identificare persone costituiscono dati personali e, in quanto tali, devono essere trattate nel rispetto delle leggi sulla privacy. Le videocamere devono essere installate per motivi legittimi, come la protezione dei propri beni o la sicurezza della casa, e devono riprendere solo aree di proprietà privata.
Non è consentito filmare spazi pubblici, proprietà altrui o luoghi dove altre persone possano muoversi senza esserne informate. Per questo, quando la videotrappola è usata come sistema di sorveglianza, è obbligatorio segnalare la presenza della videosorveglianza con un cartello ben visibile.
Oltre ai limiti normativi, esistono alcune buone pratiche per utilizzare una videotrappola in modo etico. Prima di installarla è utile chiedersi se lo scopo è realmente proporzionato. La videocamera dovrebbe essere orientata in modo da evitare riprese superflue, come finestre altrui o spazi condivisi. È importante proteggere l’accesso alle registrazioni con password sicure e, quando i video non servono più, cancellarli in modo definitivo. Anche la diffusione delle immagini deve essere gestita con prudenza: non è opportuno condividere filmati in cui sono presenti persone riconoscibili, a meno che non vi sia un motivo valido e legale.
Nel caso dell’uso naturalistico, la responsabilità si estende anche al rispetto dell’ambiente. È buona norma posizionare le videotrappole in punti poco frequentati dalle persone, così da evitare riprese accidentali, e utilizzare le immagini esclusivamente per finalità di studio o monitoraggio. Se nelle registrazioni compaiono persone, è corretto eliminarle o oscurarle. In questo modo si tutela sia la fauna sia la privacy umana, mantenendo l’attenzione sull’obiettivo originario, cioè la conoscenza dell’ambiente.
Le videotrappole sono strumenti utili e versatili, capaci di migliorare la sicurezza e supportare la ricerca ambientale. Il loro valore, però, dipende dall’uso che se ne fa. Installarle e gestirle con consapevolezza significa rispettare la privacy, la legge e il buon senso, trasformandole in un mezzo costruttivo che contribuisce al benessere delle persone e alla tutela della natura.
Qualche modello di videotrappola – fototrappola
Fototrappola per fauna selvatica 12MP 1080P 25 fps Marca 39 HUNTER (in copertina)
Fototrappola per fauna selvatica – Modello IR Plus 100° – 20 Mpx
Fototrappola per fauna selvatica – Modello KG695 – Keepguard
Fototrappola CORE™ 24MP 1080p Marrone Bushnell
Fototrappola per fauna selvatica – Modello IR Plus Cloud 100° – 20 Mpx con App Gratuita
Fototrappola per fauna selvatica – Modello Spromise – Scout HD CAM GSM